Opere Complete, vol. 12
«Più la cultura e le infinite prospettive dell'homo faber, creatore della civiltà della tecnica, dilatano lo sconfinato campo dell'essere, e più s'impone il problema ch'è l'uomo a se stesso: perché ogni soluzione che l'uomo propone sul mondo ed ogni sua pretesa vittoria sulla natura, ogni breccia nell'essere ch'egli penetra vittorioso, è insieme, intensificata, un'interrogazione su di sé, che deve portare a quel «ritorno» presso di sé che gli scopra il senso dell'essere e il significato del proprio destino. [...] Si tratta quindi di avvertire, dal profondo, la peculiarità dell'essere umano che non può limitarsi ad essere un oggetto fra gli oggetti o alla funzione di soggetto per gli oggetti: in realtà l'essenza del nostro essere come spirito è precisamente la «libertà», ovvero di essere prima e al di là dell'opposizione di soggetto-oggetto e di qualsiasi opposizione dialettica, perché è in questa richiesta di apertura illimitata della libertà che giace la possibilità stessa di tali opposizioni onde chiarire il rapporto degli enti all'essere e l'itinerario per l'Assoluto».
Cornelio Fabro
Avvertenze riguardanti il volume
Edito per la prima volta dall'Editrice Studium nel 1955 nella Collezione teologica "Profili e sintesi" diretta da Antonio Piolanti, e in una seconda edizione, nel 2005, dall'Editrice del Verbo Incarnato, il volume L'anima introduce al problema dell'uomo, cioè all'interrogazione che l'uomo è chiamato a fare su di sé. L'anelito da perseguire, attraverso quest'interrogazione, è quello di «portare l'uomo a quel "ritorno" presso di sé che gli scopra il senso dell'essere e il significato del proprio destino» (Prefazione, p. 5) . Il problema di cosa sia l'uomo per l'uomo è stato sempre al centro dell'attenzione dei grandi pensatori e Fabro lo affronta con grande profondità intellettuale e con singolare capacità di sintesi.
Nella prefazione del volume l'autore riconosce alla filosofia contemporanea l'originalità di aver chiarito la richiesta di questo «recupero essenziale» che l'uomo deve operare su di sé ogni qual volta che, nella sua esistenza, si interroga sull'essere. Fabro sembra anticipare, in tal modo, quanto affermerà qualche anno più tardi, nel 1958, nell'Avvertenza del volume Partecipazione e causalità, quando dichiarerà che «la speculazione non può fermarsi al rapporto dell'essenza all'essere ma deve fondare l'appartenenza costitutiva dell'essere all'uomo e dell'uomo all'essere, chiarendo a un tempo perché l'uomo si cerca nell'essere e perché l'essere s'illumina nell'uomo» (C. Fabro, Partecipazione e Causalità, Opere Complete vol. 19, Edivi, Segni (RM) 2010, p. 9). Si tratta, secondo Fabro, di «avvertire, dal profondo, la peculiarità dell'essere umano che non può limitarsi ad essere un oggetto fra gli oggetti o alla funzione di soggetto per gli oggetti: in realtà l'essenza del nostro essere come spirito è precisamente la «libertà», ovvero di essere prima e al di là dell'opposizione di soggetto-oggetto e di qualsiasi opposizione dialettica, perché è in questa richiesta di apertura illimitata della libertà che giace la possibilità stessa di tali opposizioni onde chiarire il rapporto degli enti all'essere e l'itinerario per l'Assoluto» (Prefazione, p. 5). Il nostro autore sottolinea che solo il Cristianesimo riuscirà a dipanare l'enigma dell'uomo mostrando come esso sia stato creato da Dio a sua immagine, capax Dei, e liberato da Cristo dalla disperatio saeculi. (Cfr. Prefazione, p. 5).
Nella presente edizione delle Opere Complete si è tenuto conto delle varie voci enciclopediche redatte da Fabro e pubblicate negli anni anteriori al 1955, a cui l'autore ha attinto (apportando le modifiche ritenute opportune) per la redazione del volume. Oltre all'apparato delle note al testo abbiamo aggiunto un indice dei nomi e un indice dei testi citati e indicati di san Tommaso d'Aquino, non presenti nella prima edizione.
P. Gianluca Trombini, IVE
1 novembre 2018