Opere Complete, vol. 10
Il volume Dio – Introduzione al problema teologico cerca di rispondere al «problema essenziale dell’uomo essenziale, dal quale ogni altro problema dell’esistenza prende chiarezza (l’etica, il diritto, l’economia...)», cioè il problema di Dio. «L’intelletto umano che tende naturalmente alla verità come al suo bene proprio, è spinto presto o tardi a porsi il problema di Dio, a cercare quindi la dimostrazione della sua esistenza: perché il significato e valore ultimo di ogni verità viene da Dio ed ha in Dio il suo ultimo fondamento, come verità per essenza da cui s’irradia ogni verità creata ch’è verità soltanto per partecipazione». «L’esistenza Dio è il problema dei problemi: esso costituisce la conclusione di tutta la filosofia e della conoscenza umana sia ordinaria come scientifica, perché da esso dipende l’orientamento definitivo che l’uomo deve dare alla sua condotta e alla sua vita intera».
Cornelio Fabro
Avvertenze riguardanti il volume
Il volume Dio - Introduzione al problema teologico, cerca di rispondere al problema essenziale dell’uomo essenziale, ovvero al problema di Dio. Il testo apparve nel 1953 come 5° numero della Collana teologica «Profili e sintesi» (Studium, Roma), nella quale si voleva offrire all’uomo del ventesimo secolo una trattazione sobria, documentata e chiara dei problemi più importanti e più vivi della teologia.
Il problema dell’ateismo è diventato una delle preoccupazioni più rilevanti per il nostro autore. È ben conosciuta la sua posizione: «la semplice ammissione o affermazione di un Dio può non bastare e può mettere in sospetto di ateismo, quando cioè si abbia poi di Dio un concetto tale che comprometta la sua natura o qualcuno dei suoi attributi» (p. 45). L’Autore osserva inoltre che l’ateismo contemporaneo è favorito sia da «un fenomeno di stanchezza spirituale e di dilettantismo che dipende da una concezione sempre più fatalista degli eventi umani», sia «dalla fase di dissoluzione della filosofia e della precarietà dell’esistenza che oggi non consente più né agli individui né alle nazioni la sicurezza di una libertà civile e politica nel senso tradizionale». Rileva però l’inesauribile capacità di recupero che ha lo spirito umano per far diventare la tragica situazione un «benefico stimolo che spinge l’uomo a cercare più in fondo, oltre il tempo e ogni istanza finita, l’ultimo fondamento del suo essere nell’Iddio vero, che non sia l’Assoluto in astratto dei filosofi, ma il Dio vivente di Abramo... e che al tempo stabilito si è manifestato in Cristo» (pp. 46-47).
Alcune delle opere successive mostrano la continuità e la profondità del suo lavoro in questo campo: nel 1959 fonda il primo «Istituto di Storia dell’Ateismo» presso la Pontificia Università Urbaniana; nel 1964 pubblica in due volumi l’opera monumentale Introduzione all’ateismo moderno; nel 1965 due importanti contributi nel volume Ateismo contemporaneo; nel 1969 la voce «Idealismus» dell’Enciclpedia Sowietsytem und demokratische Gesellschaft (vol. I, coll. 1307-1333); nel 1974 la voce «Atheism» dell’Encyclopedia Britannica (vol. II, 258-262).
L’esistenza di Dio non è per noi evidente, perciò l’ateismo è possibile, ma siccome la sua esistenza è conoscibile, esso non è mai una soluzione. Dio si presenta alla ragione come l’ultima e necessaria spiegazione delle cose; quando si vuole prescindere da Lui, l’uomo stesso crolla, sia nella sua dimensione individuale che in quella sociale. Nella filosofia moderna e contemporanea, l’uomo non trova più Dio perché non trova più l’essere. Le due discipline fondamentali (etica e diritto) dell’agire umano seguono il destino della «teoria dell’essere»; perciò la pretesa di fondare l’etica e il diritto senza il riferimento a Dio (cfr. pp. 126 ss.), non può che finire nel «relativismo etico» e nella «tirannia del relativismo» dei nostri giorni.
Il lettore scoprirà, nel presente volume, un’informazione ricca e completa dei diversi elementi sul problema di Dio e, a condizione d’impegnarsi in una riflessione attenta, troverà la soluzione più profonda, completa e soddisfacente per lo spirito, che è la soluzione in armonia con la fede offerta da san Tommaso d’Aquino. Allo stesso tempo il lettore avrà modo di compararla con le istanze di alcuni filosofi, in modo particolare con quella di Hegel, studiato a lungo dall’autore, cosciente della sua influenza nella cultura odierna, specialmente in Italia (cfr. J.-H. Nicolas, in Revue Thomiste 57 [1957], 365).
Alcune delle tematiche del presente libro furono aggiornate e sviluppate dall’autore in altri articoli e libri: Sviluppo e valore della «IV via» (in Doctor Communis 6 1953, pp. 71-109); Il problema di Dio, (in Problemi e orientamenti di teologia dogmatica, Milano 1957, vol. II, pp. 1-63); Aporie teologiche dell’esistenzialismo (in Triplice omaggio a sua Santità Pio XII, Vaticano 1958, vol. 1, pp. 119-145); specialmente in L’uomo e il rischio di Dio (1967); Le prove dell’esistenza di Dio (1989).
Di quest’opera c’è una traduzione in spagnolo dal titolo Dios - introducción al problema teológico (trad. cast. di E. Ramírez, Rialp, Madrid 1961) e una traduzione in portoghese dal titolo Deus (Herder, São Paolo 1957; 19632).
In questa seconda edizione delle Opere Complete, oltre ad aver apportato alcune correzioni rispetto alla prima edizione, abbiamo aggiunto un breve indice dei testi di san Tommaso.
P. Marcelo Lattanzio, IVE
8 dicembre 2017