Quel che a me interessa in modo supremo nell'opera di Hegel ormai da alcuni decenni, e che ora dopo l'opera di Heidegger mi stimola senza darmi pace, è di chiarire cosa intende Hegel per «Essere» (Sein), cosa deve intendere nel primo semantema di «essere», come la filosofia a partire dall'essere può porre e fare il primo passo del pensiero che cerca di fondare se stesso. So bene che la filosofia contemporanea di ogni tendenza trova questi problemi senza senso: ma io sono convinto invece che sono ancora gli unici problemi che meritano la nostra riflessione, se non si vuol lasciare senza senso il senso stesso della vita e della libertà. Anche se non accetto nessuna delle tre posizioni di Hegel, vedo però che le tre istanze sul cominciamento da lui poste sono indispensabili e vanno soddisfatte con più rigore di quanto non abbia fatto lo stesso Hegel.
Cornelio Fabro