Opere Complete, vol. 11
Il problema dell'Assoluto vive nell'uomo le peripezie del suo essere: si alza e si abbassa con esso, comunque mai può scomparire. Se è relegato nell'ombra, è pur sempre da questo nascondiglio ch'esso addita all'uomo la misura del suo fallimento e la sempre aperta possibilità della sua salvezza. Perché senza l'Assoluto, senza un rapporto all'Assoluto, l'uomo non può stare. Egli «può» definire per suo conto se il rapporto è positivo o negativo ed è in questo precisamente che consiste l'atto supremo della sua libertà. Ma all'Assoluto l'uomo è sempre sospeso.
Cornelio Fabro
Avvertenze riguardanti il volume
Il presente volume esce a distanza di più di dieci anni dal primo studio pubblicato da Fabro sull’Esistenzialismo e può mostrare il percorso speculativo del filosofo stimmatino in quei anni del dopo guerra. Fu stampato da Guido Miano Editore nella Tipografia Società S. Paolo di Catania e non ebbe altre edizioni.
Per la cura della presente edizione abbiamo tenuto conto di alcuni articoli riprodotti totalmente o parzialmente nel nostro volume, tali come «Natura e missione della filosofia», Quaderni di ricerca, F.U.C.I. ed. Università Cattolica Italiana, Roma (1951) 3-16; «Il problema della verità», Città di Vita, VII (1952) 1, 34-37; «L’Assoluto come fondamento della libertà», Città di Vita, VI (1951) 340-348, ristampato col titolo: «La dialettica della libertà e l’Assoluto», «Archivio di Filosofia», II (1953) 45-69; «Singolo e società nel cristianesimo kierkegaardiano», Città di Vita, VI (1951) 228-235; «L’annientamento in Sartre», Città di Vita, VII (1952) 4, 406-415; e «Jaspers e l’evasione dall’Assoluto», Città di Vita, VII (1952) 637-647.
Iniziando con la sua Introduzione all’Esistenzialismo e passando per Problemi dell’Esistenzialismo e le prime traduzioni kierkegaardiane, la riflessione di Fabro diviene sempre più radicale e metafisica. Fra tutti i problemi sollevati dalle diverse forme di esistenzialismo, il problema dell’Assoluto è il più metafisico, è il problema della metafisica: la relazione dei molti e l’Uno, del finito e l’Infinito, degli enti e l’essere, dell’uomo e l’Assoluto. Il presente libro coglie il problema nella sua radicalità grazie anche all’istanza della filosofia moderna. Contemporaneamente Fabro stava preparando una risposta che poteva venire solo dal Tomismo. Nello stesso 1954 tiene il Corso annuale della «Chaire Card. Mercier» con il tema «Participation et causalité» la cui redazione definitiva sarà pubblicata alcuni anni più tardi con lo stesso nome. «Sembra che specialmente dopo le istanze e le esperienze più radicali del pensiero moderno l’autentica speculazione tomistica, offuscata spesso nei secoli passati dalle contese di scuola, sia ora in grado di dare la misura effettiva della propria concezione dell’essere come atto originario» – confessa l’Autore nell’Avvertenza develando il posto che occuparono gli studi della filosofia moderna nello sviluppo del suo originale approfondimento dei principi del pensiero di San Tommaso.
P. Elvio Celestino Fontana, IVE
28 gennaio 2010