Nuova pubblicazione «Neotomismo e Suarezismo»
Neotomismo e Suarezismo
Opere Complete, vol. 4
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Il volume raccoglie le due puntate di una replica ad una delle forme più vistose dell’antitomismo contemporaneo: il neosuarezismo. Fra tomismo e suarezismo c’è una battaglia di principi; sono posizioni irriducibili metafisicamente. Il lavoro, tanto per il metodo come per il contenuto, si scosta dagli schemi abituali in materia. Volendo cercare la genuina mente dell’Angelico, Fabro s’immerge, senza intermediari, nell’armonioso giro delle sue frasi e coglie dall’interno l’intima armonia dei suoi pensieri.
Con il titolo «Neotomismo e Suarezismo» la «Divus Thomas» di Piacenza pubblicava nell’anno 1941, una piccola opera di Cornelio Fabro riguardante una puntuale questione di esegesi del testo tomistico. Fabro la chiamò «fascicolo», perché in realtà essa riproduceva due articoli apparsi poco prima, sotto il titolo «Neotomismo e Neosuarezismo, una battaglia di principî» (D. Th. Plac. 44 [1941] 167-215; 420-495). Si trattava di due «puntate» che, a modo di replica, mettevano a confronto i principî opposti del Tomismo e del Suarezismo (al dire di Fabro: «una delle forme più vistose dell’Antitomismo contemporaneo»). Il testo poi è stato incluso nel volume «Esegesi Tomistica», edito a Roma dalla Pontificia Università Lateranense nel 1969 (137-278), con alcune correzioni.
Avvertenze riguardanti il volume
Ciò che diede avvio alla controversia fu l’articolo di P. Desqocs: «Sur la division de l’être en acte et en puissance selon S. Thomas» (Revue de Philosophie, 38 [1938] 410-429), nel quale si metteva in dubbio che la divisione dell’ente in atto e potenza fosse la tesi prima della filosofia tomista e si discuteva il parere di alcuni tomisti che ritenevano una sua conseguenza la tesi della composizione reale di «essenza» ed «esistenza» nell’ente finito. A sua volta l’articolo di P. Desqocs contestava alcuni testi di san Tommaso che i PP. Hugon e Mattiussi apportavano per spiegare la prima delle XXIV tesi del famoso Elenchus.
In realtà, per Fabro la discussione s’incentrava non solo sull’opposizione «Tomismo» e «Suarezismo», bensì sul problema centrale della filosofia cristiana e, si può dire, di ogni filosofia: la penetrazione della struttura ultima dell’ente finito. Concretamente, il nocciolo della controversia era di vedere se veramente san Tommaso avesse difeso o meno, una distinzione di composizione reale fra la essenza attuale e l’atto di essere nelle creature, come fra due principî che si trovano fra loro come potenza soggettiva e l’atto perfettivo corrispondente. Lo scopo della replica del Fabro era, dunque, di «mettere in chiaro e fuori di contestazione che (...) Tommaso d’Aquino, ha sostenuto che nelle creature la essenza o sostanza si distingue realmente dall’atto di essere che la attua, come se distinguono, in una concezione aristotelica della realtà, l’atto e la potenza rispettiva che riceve l’atto e lo sostenta» (p. 149). Ma questo non per una «pigra applicazione del binomio di atto e potenza, ma sul fondamento di appropriate discussioni, quali si convengono ad ogni problema e caso particolare» (p. 14).
Nella prima parte della risposta, Fabro ci presenta un’analisi esegetica approfondita di alcuni testi di san Tommaso (commenti al De Natura generis, e al De Hebdomadibus, lect. 2), interpretati dal «contraddittore» (= P. Desqocs) in favore della postura suarezista. Poi ne segue un dettagliato esame della terminologia usata dal Dottore Angelico, e dei vari indizi dottrinali che stanno a sostegno della tesi difesa. Fabro va però oltre, analizzando la storia della celebre distinzione nel Tomismo, per arrivare dopo al confronto diretto, sul piano esclusivamente speculativo, con i negatori della distinzione.
* Nota bibliografica
Per lo sviluppo della controversia sarà utile consultare: P. Descoqs, «Sur la division de l’être en acte et en puissance d’après S. Thomas», Revue de Philosophie 38 (1938) 410-429. Le risposte a P. Descoqs: V.-A. Berto, «Sur la composition d’acte et de puissance dans les créatures d’après S. Thomas», Revue de Philosophie 39 (1939) 106-121; 40 (1939) 197-201; ed un collaboratore della Revue Thomiste (1939) 197-201; C. Fabro, «Circa la divisione dell’essere in atto e potenza secondo San Tommaso», Divus Thomas Pl. 42 (1939) 529-552; «Un itinéraire de S. Thomas: l’etablissement de la distinction réelle entre essence et existence», Revue de Philosophie 39 (1939) 285-310. Poi, la replica: P. Descoqs, «Sur la division de l’être en acte et en puissance d’après S. Thomas. Nouvelles precisions», Revue de Philosophie 39 (1939) 233-252; 361-370; e i due articoli del nostro volume. Si potrebbe aggiungere, per la continuazione: A. Sandoz, «Sur la division de l’être en acte et puissance d’après S. Thomas», Revue de Philosophie 40 (1940) 53-76; F. Van Steenberghen, «La composition constitutive de l’être fini», Revue Néo-scolastique de Philosophie 41 (1938) 489-518; L.-B, Geiger, in Bulletin Thomiste VI (1946-1949) pp. 284-294, nn. 473-480.
P. Marcelo Lattanzio, IVE
26 giugno 2005
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